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Proteggere la privacy nell'era della domotica

Come tutelare i dati degli utenti raccolti dai dispositivi domotici e trasformare le normative in un’opportunità? Il buon esempio di Somfy.

C'è senza dubbio la domotica tra i segmenti tech più coinvolti nel sempre più attuale tema del rispetto della privacy e dei dati personali raccolti durante l'uso quotidiano. D'altra parte, parliamo di elettrodomestici connessi, con sensori evoluti attivi costantemente oppure, soprattutto, videocamere che monitorano in modo continuo l'attività in casa o appena al di fuori delle sue mura. I cittadini europei possono godere sin dal 2018 della tutela fornita dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati - o GDPR, - che fissa paletti ben precisi e soprattutto impone multe molto salate a tutte le società che non rispettano le richieste. 

Somfy si è mossa con largo anticipo sfruttando le nuove normative come un'opportunità per attività all'insegna della chiarezza e trasparenza nei confronti dei propri clienti, chiamati anche in causa in un progetto collaborativo molto interessante. 
 

Che cos’è il GPDR

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (2016/679) del 27 aprile 2016 è uno dei fiori all'occhiello del Vecchio Continente visto che si è prefisso sin dai propri stadi embrionali l'obiettivo di restituire ai cittadini europei, anche non residenti all'interno dell'Unione, il pieno controllo del trattamento dei dati personali, imponendo un freno all'uso spesso sconsiderato delle informazioni sensibili raccolte fino a quel momento dai grandi colossi del tech così come da società di ogni entità di grandezza. Attività dettate fino a quel momento non tanto da una scarsa considerazione della privacy dei propri utenti in generale, quanto da attività remunerative come la rivendita dei dati in primo luogo. 

Un altro grande vantaggio del regolamento è il merito di aver unificato e reso omogenea la gestione delle normative per il rispetto della privacy all'interno dell'Unione Europea. Semplificando il concetto di GDPR in una frase: l'UE ha garantito ai propri cittadini di sapere sempre come, quando, perché, per quanto, con chi e in che modo i dati personali sono trattati da parte di aziende, privati e professionisti, all'insegna della massima trasparenza, indicando in modo evidente le finalità, modalità e durata della raccolta.
 

Privacy e domotica secondo Somfy

Per comprendere il motivo per il quale la domotica sia così ampiamente interessata dalle normative del GDPR, basta soffermarsi sulla natura dei dispositivi che popolano questa grande categoria. Si parla infatti di apparecchi connessi alla rete, che possono ascoltare attraverso i microfoni, che possono vedere grazie a fotocamere e che possono registrare dati sull'archiviazione in locale o appoggiandosi al cloud e che possono imparare dalle abitudini della famiglia e anticipare le esigenze dei loro membri. Insomma, la domotica è il classico caso di croce e delizia, un terreno potenzialmente ostico se affrontato con leggerezza oppure una grossa opportunità se gestito in modo oculato.

Ci sono quattro livelli di sicurezza che Somfy ha individuato come fondamenta per gettare le basi di una corretta gestione dei dati: 

  1. La sicurezza del dispositivo per chiuderlo a eventuali compromissioni e manomissioni esterne;
  2. La sicurezza dei protocolli radio per proteggere la comunicazione tra dispositivi​;
  3. La sicurezza delle applicazioni Somfy che vengono utilizzate per controllare le apparecchiature e la sicurezza dei dati archiviati sui server;
  4. La sicurezza del server per rilevare in tempo reale eventuali hacking e intrusioni nel sistema.

La tutela della privacy di Somfy prevede l’utilizzo dei dati personali per i servizi connessi come l'assistenza o la manutenzione, per aggiornare i prodotti analizzando statistiche e usi oppure riconoscendo opzioni e prodotti più popolari per migliorare la proposta al pubblico; non viene condiviso nulla all'esterno e in ogni momento è possibile consultare ciò che è stato raccolto e, nel caso, correggere o rimuovere. 

Somfy ha promosso un progetto molto interessante e collaborativo tra l'ufficio legale e la comunità di consumatori di MySomfyLab per cercare di rendere la legge più accessibile e di facile utilizzo per tutti gli utenti con una nuova interfaccia più semplice e comprensibile per la protezione dei dati personali nel pieno della consapevolezza e cognizione di causa. La nuova interfaccia è stata implementata nell'ottobre 2021 in 24 siti Somfy europei localizzati in 21 lingue.

Per quanto riguarda il collegamento tra i server Somfy e i servizi esterni forniti da partner, l'utente può interrompere in ogni momento la connessione dall'app TaHoma se si volessero scollegare apparecchiature hardware oppure basta collegarsi alla pagina di gestione dell'account partner (Amazon, Google, IFTTT) per disabilitare l'accesso all'account Somfy. 
 

Somfy One protegge casa e la propria privacy

Le videocamere dei dispositivi, come per esempio Somfy One+, sono dotate di otturatore che si chiude automaticamente quando gli abitanti della casa rientrano tra le mura domestiche, così da non registrare alcunché della vita privata e intima, lasciando anche la possibilità di programmare la chiusura a discrezione dell'utente stesso. Al tempo stesso, se viene registrato movimento sospetto, come per esempio un'intrusione, viene inviata una notifica sull’app e registrata una breve clip di 30 secondi, poi reperibile per una settimana gratuitamente dall'app ufficiale Somfy Protect per visualizzarla o scaricarla. 

Questa videocamera di sicurezza compatta e performante è in grado di girare video in full hd, di suonare una potente sirena da oltre 90 decibel per dissuadere malintenzionati, è connessa e pienamente controllabile da remoto ed è dotata di un performante sistema per la rilevazione di movimenti. Insomma, la protezione secondo Somfy è doppia, che tutela da un lato la privacy e i dati e dall’altro mette al sicuro gli abitanti della casa in modo tech e evoluto.

 


 

Diego Barbera è giornalista per Wired Italia, portale punto di riferimento della tecnologia e lifestyle.
In questi anni ha collaborato con riviste, quotidiani e radio e ha scritto romanzi per CasaSirio Editore.

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