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Ridurre gli sprechi alimentari e adottare abitudine alimentari più sane

Prima di essere una azienda "Green", devono essere "Green" le persone che vi lavorano...

Come ridurre gli sprechi alimentari

 

Secondo l’annuale rapporto dell’osservatorio realizzato da Last Minute Market e SWG, quello dello spreco alimentare è un fenomeno che vale in Italia 15 miliardi di euro: quasi l’1% del Pil italiano.

Di questi, lo spreco a livello domestico vale circa 12 miliardi e quello di filiera, tra produzione e distribuzione, è stimato in oltre 3 miliardi.

Se guardiamo al dato settimanalmente, ogni settimana in Italia lo spreco alimentare pro capite è di circa 700 grammi, per un valore di 3,76 euro settimanali e di 196€ annuali.

La ricerca di SWG-Last minute Market si è soffermata sull’ambito domestico con una indagine che ha coinvolto 1.500 persone. Gli sprechi si concentrano soprattutto nell’alimentare (64%) e nell’acqua (58%).

Nel caso del cibo, per il 62% ciò è dovuto a confezioni troppo grandi, ma anche (52%) a acquisti superiori alle reali necessità e alla scadenza dei prodotti (43%) indicata sull’etichetta.

 

Ma quando parliamo di spreco alimentare non dobbiamo pensare solo ad un problema di alimenti ma anche di impatti sulla biodiversità e sul clima: la stima riporta che gli sprechi alimentari sono causa di emissioni di CO2 pari a 3,3 miliardi di tonnellate, una cifra complessiva che sfida i maggiori emettitori di CO2 al mondo.

Le forti emissioni di CO2 (gas a effetto serra) hanno un impatto nefasto sul clima, incrementando i cambiamenti climatici che tutti temono. Gli studi affermano che il cambiamento climatico può ridurre la produttività agricola, diminuendo così la disponibilità alimentare globale.

Allo spreco alimentare è correlato anche un forte dispendio idrico, si parla di 250 km cubici di acqua gettati nella pattumiera. Correlare lo spreco idrico a quello alimentare è facile, solo in Italia infatti il consumo d’acqua dipende per l’85% dalle attività agricole, nella fattispecie, per il 75% in produzione di vegetali che diventano cibo (o sprechi alimentari) per uomini e animali e il 10% per la gestione diretta del bestiame.

L’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi passa attraverso il monitoraggio dei comportamenti. Sei anni fa (2014) 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente. Molto resta da fare, tuttavia: lo spreco del cibo resta saldamente in testa alla nefasta ‘hit’ degli sprechi per il 74% degli italiani. Seguono lo spreco idrico (52%), gli sprechi nella mobilità (25%), di energia elettrica (24%) e in generale legati ai propri soldi (16%).

 

7 buone abitudini per ridurre lo spreco alimentare
 

Per eliminare gli sprechi alimentari in modo totale, bisogna giocare d’anticipo: cercate di fare una spesa più consapevole e razionale! Ma vediamo insieme quali buone abitudini è possibile mettere in atto per evitare gli sprechi alimentari:

1. La spesa intelligente.
Prima di andare al supermercato verificate quali alimenti sono terminati ed evitate di approfittare delle offerte speciali se temete che non riuscirete a consumare, prima della scadenza, i prodotti acquistati soprattutto se freschi


2. Utilizzo strategico del frigorifero.
Uno dei principali fattori di spreco alimentare è la scadenza dei cibi. A tal proposito, oltre a fare in modo intelligente la spesa, è fondamentale anche utilizzare qualche espediente per ricordarsi dei cibi che stanno per avvicinarsi alla data di scadenza. Un buon metodo è posizionarli nei reparti centrali del frigorifero, che sono i primi sui quali cade lo sguardo.

3. Utilizzo sapiente del congelatore.
Un altro espediente molto utile è congelare il cibo fresco o gli avanzi prima che si rovinino, confezionandoli in piccole quantità.

4. Attenzione alla scadenza.
Non tutti i cibi vanno a male nei giorni successivi alla scadenza. Per alcuni alimenti, infatti, il ritardo di 24/48 ore incide in bassissima parte sulla qualità del prodotto quindi non affrettatevi a gettarli nel cestino. Inoltre, molti cibi riportano la dicitura “da consumare preferibilmente entro”, che non ha niente a che vedere con la data di scadenza. In questi casi, superato il limite indicato, l’alimento non va a male ma semplicemente perde alcune caratteristiche di freschezza quindi buttarlo rappresenta davvero uno spreco

5. Brutto ma buono.
Non buttare via il cibo troppo maturo o ammaccato, può essere usato per fare dolci, frullati o zuppe.

6. Cucina degli avanzi.
Un’altra fonte immensa di sprechi sono gli avanzi. Per evitare che finiscano nel cassonetto sbizzarritevi in nuove ricette riutilizzandoli

7. Il compostaggio.
Se poi proprio non riuscite a salvare il cibo dalla scadenza, potreste trasformare gli avanzi in cibo per il giardino attraverso il compostaggio

 

 

L’impegno di Somfy verso la riduzione dello spreco alimentare

Per aiutare i suoi dipendenti nella lotta allo spreco alimentare, Somfy ha messo in atto diverse Iniziative di sensibilizzazione contro lo spreco di cibo domestico e campagne solidali per il recupero delle eccedenze.

Tra le tante, ha per esempio fornito ai dipendenti la luch box, costruita con materiali bio-degradabili, in modo da incentivare il consumo sano di pasti durante la pausa pranzo. Si può conservare in frigo e mettere direttamente nel microonde. Obiettivo: contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare e in particolare a quello collegato al riutilizzo del cibo in eccesso del giorno prima o allo svuota frigo! ...e in più si disincentiva l'uso dell'auto in pausa pranzo!!!

 

 

 

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