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Plastica: perché inquina e perché riciclarla

Sai perché è di vitale importanza ridurre la produzione di plastica? Scopri in questo articolo perché inquina e perché è fondamentale riciclarla.

Plastica: perché inquina e perché riciclarla

Pensiamo per un momento ai medicamenti ospedalieri, come cannule e tubicini vari: sono fondamentali. Le posate di plastica, invece, sono superflue e oltretutto portano a svariati risvolti negativi. 

L’inquinamento da plastica è diventato uno dei temi ambientali più diffusi: la produzione di oggetti in plastica monouso sta soverchiando la capacità di gestirla, come è tangibile in in Asia e in Africa, dove i sistemi di raccolta dei rifiuti sono spesso inefficienti o inesistenti. Anche nel mondo maggiormente sviluppato e, in particolar modo, nei Paesi con basse percentuali di riciclo si manifestano grossi problemi di gestione di questo tipo di rifiuto. 

Scopriamo quindi insieme perché la plastica inquina e perché è importante riciclare.

 

Perché la plastica inquina

La plastica sta diventando talmente presente in grande quantità nella composizione del rifiuto procapite che nel 2022 le Nazioni Unite hanno formulato un trattato giuridicamente vincolante per contrastare l’inquinamento della plastica.

Legambiente attraverso l’indagine Beach Litter 2019 ha spiegato quanta plastica invade i nostri mari: secondo lo studio, su 400 mila metri quadrati di spiagge, sono stati trovati circa 1000 rifiuti ogni 100 metri lineari. La flora e la fauna marina risentono molto dell’inquinamento, vengono infatti trovati cetacei spiaggiati e contaminati dalle microplastiche.

 

Perché riciclare la plastica

La plastica è uno dei materiali più utilizzati per la produzione di oggetti di svariato tipo e per ottenerla occorre lavorare il petrolio, quindi, una delle fonti di maggior inquinamento nel mondo. È difficile smaltire un materiale come la plastica, questo perché ha una lenta degradabilità, dovuta anche a seconda del tipo. Possono volerci dai 100 ai 1000 anni per far degradare materiali plastici come il PE (polietilene) o il PVC (cloruro di polivinile) addirittura se ne trovano anche gettati in strada.

La soluzione migliore è quella di applicare il riciclo della plastica. Negli ultimi anni si è parlato molto sul perché è importante riciclare la plastica, su cosa si può ottenere e quali sono i vantaggi. 

Il riciclo di questo materiale è importante perché permette di riutilizzarlo ed evitare quindi di produrne di più e quindi di combattere l’inquinamento e preservare l’ambiente. 

 

Come evitare la produzione eccessiva di plastica

Spesso le aziende non permettono di acquistare prodotti in plastica riciclata o riciclabile, quindi per cercare di combattere la produzione di plastica ognuno di noi, nel suo piccolo, deve iniziare escogitando delle proprie alternative, come: 

  • utilizzare borracce, bottiglie in vetro o contenitori riutilizzabili;
  • acquistare prodotti con packaging di cartone, vetro o organici; 
  • installare un depuratore per l’acqua.

Queste sono piccole e semplici idee, per cominciare a utilizzare meno plastica possibile e, quindi, acquistarne di meno. Sicuramente è difficile abbandonare le vecchie abitudini, perché abbiamo sempre a che fare con la plastica, essendo stata inventata nel 1907. 

Inoltre, per contribuire al riciclo è fondamentale effettuare la raccolta differenziata della plastica nella maniera corretta e sapere con che tipologia di materiale si ha a che fare per capire se è davvero riutilizzabile.

 

Quale plastica è riciclabile

Esistono diverse tipologie di plastiche, utilizzate nei modi più disparati e ogni tipo ha uno specifico logo di riciclaggio. Il logo è composto da un triangolo con all’interno un numero, dall’1 al 7. Se il numero è compreso tra l’1 e il 6 significa che la plastica è riciclabile, mentre se è uguale a 7 non lo è. 

Vediamo quindi insieme quali sono i tipi di plastica esistenti

1, PET (polietilene tereftalato): normalmente usato per bottiglie per bibite, acqua, nastri adesivi, sacchetti, sacchi per la spazzatura e molto altro;

2, PE-HD (polietilene ad alta densità): utilizzato per le confezioni di latte, shampoo, detergenti e borse della spesa;

3, PVC (cloruro di polivinile): utile per la produzione di tovaglie, tubazioni, attrezzature sportive, salvagenti, vaschette per le uova;

4, PE-LD (polietilene a bassa intensità): viene utilizzato per produrre bicchieri per bevande calde, giocattoli e coperchi di barattoli;

5, PP (polipropilene): usato per produrre i contenitori di alimenti, bacinelle, tappeti, scolapasta e oggetti per l’arredamento;

6, PS (polistirolo): utilizzato per la produzione di vaschette per alimenti, piatti, posate e tappi, nella norma materiale monouso; è ritenuto pericoloso perché può contaminare gli alimenti e inoltre è molto inquinante;

7, Altre plastiche non riciclabili: la plastica considerata più dannosa in assoluto.

 

I vantaggi del riciclo della plastica

Scegliere di contribuire al riciclo della plastica è di fondamentale importanza per la creazione di nuovi prodotti che favoriscano l’economia circolare. Riciclare la plastica, infatti, comporta dei benefici per il clima e l’ambiente. Si stima che a livello globale, per ogni tonnellata di plastica riciclata in 1 anno si potrebbero risparmiare 3,5 miliardi di barili di petrolio e ridurre di 2 tonnellate le emissioni di CO2.

Nel 2018 svariate tonnellate di plastica riciclata sono state impiegate per la produzione di energia alternativa ai combustibili fossili. Grazie alla raccolta differenziata e al riciclo si è evitato di immettere in discarica circa 34 milioni di metri cubi di plastica, nei rifiuti. 

 

Cosa si può ottenere dal riciclo di plastica 

Grazie al riciclo fai da te della plastica si possono produrre alcuni oggetti di comune utilizzo come per esempio:

  • occhiali;
  • cassette per ortaggi;
  • tessuti e oggetti d’arredamento, come lampade, sedie e poltrone;
  • maglie e gilet in pile; 
  • secchi per foglie, acqua e vasi per i fiori; 
  • arredi urbani e da giardino; 
  • carrelli per la spesa e trolley;
  • componenti per scooter e aspirapolvere;
  • sistemi di irrigazione. 

Nel nostro piccolo tutti noi possiamo fare qualcosa ed evitare altri episodi simili! Cerchiamo di fare la raccolta differenziata a casa, ma fatta come si deve, ricicliamo insieme la plastica e compriamo prodotti con imballaggi o packaging fatti da plastica rigenerata. 


 

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Ciao, sono Laura Contoz, Green Blogger ed eco-divulgatrice, da anni lavoro alla realizzazione di percorsi per imprenditori, per migliorare l’impatto, sul pianeta, delle infrastrutture dei loro business. Gli obiettivi di questi percorsi sono svariati: rendere le infrastrutture  più efficienti, generare un risparmio energetico addizionale, aumentare la vivibilità delle azioni fatte e migliorare l'ambiente di lavoro  delle persone coinvolte, soddisfacendo inoltre, le loro aspettative in termini di comfort e sicurezza. Il percorso da fare, cambia a seconda del tipo di lavoro e di infrastrutture interessate, Il percorso lo preparo, nel dettaglio, con l’imprenditore, in tutte le sfaccettature, in base agli obiettivi da raggiungere, tutte le scelte e le azioni alla base del percorso, sono volte a migliorare la sostenibilità dell'ambiente preso in esame, di fatto, migliorando l'impronta ecologica del business. Ultimamente alla redazione del bilancio sociale, l’utilizzo dello stesso e alla comunicazione aziendale, aggiungo la formazione, in modo da rendere autonoma una risorsa all’interno dell’organizzazione. Attraverso una divulgazione di informazioni verificate, punto a migliorare la comprensione di questi fenomeni aumentando la consapevolezza sui temi ambientali.

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