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Cos'è l'impronta ecologica? Come calcolarla e come ridurla

Scopri come calcolare l’impronta ecologica e leggi alcuni esempi utili per ridurla e per non superare la biocapacità disponibile.

L’impronta ecologica è un mero calcolo matematico, rapportato alle risorse naturali: si tiene conto della quantità di risorse naturali consumate da un singolo individuo, nello spazio che egli stesso occupa. Questo numero viene espresso in chilogrammi per ettari (kg/ha). Per lo spazio il calcolo si basa su queste stime: ognuno di noi, su scala mondiale, avrebbe a disposizione 1,5 ettari, suddivisi in 0,25 ettari di terreno agricolo, 0,6 ettari di pascolo, 0,6 ettari di foreste e 0,03 ettari di aree edificate. Includendo anche le aree marine, la superficie a disposizione di ciascuno è quantificabile in un’impronta ecologica di 2 ettari

A questa superficie, però, va sottratta una quota di territorio di 0,3 ettari che, secondo la Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, è votata alla garanzia degli ecosistemi. Se sottratta, quindi, ai 2 ettari, abbiamo singolarmente, al massimo, un’impronta ecologica su 1,7 ettari. Questo valore è il riferimento che consente di confrontare le impronte ecologiche delle diverse popolazioni: se lo superiamo, significa che il nostro stile di vita è insostenibile perché consumiamo più di quanto sia possibile sviluppare nello spazio che abbiamo a disposizione.

 

​​Il calcolo dell’impronta ecologica

Attualmente, l’impronta ecologica mondiale supera quella che per definizione è la biocapacità della Terra: in altre parole, stiamo consumando le risorse più velocemente di quanto dovremmo, intaccando il capitale naturale e quanto dedicato alla protezione degli ecosistemi, mettendo a rischio la biodiversità, la disponibilità futura di risorse in grado di soddisfare i nostri bisogni e quelli delle prossime generazioni.

Tutti noi, come esseri umani, in ogni momento della nostra vita lasciamo traccia del nostro operato nell’ambiente circostante. Tutto ha un peso e un valore calcolabile. Ogni azione compiuta porta all'emissione di CO₂ oppure a una riduzione di emissione, la somma di ogni azione quotidiana determina la leggerezza o la profondità dell’impronta che lasciamo impressa nel mondo durante il nostro percorso, la nostra intera esistenza.

Di fatto, l'impronta ecologica, ci indica quante risorse della Terra, ognuno di noi, sta consumando rispetto alla capacità del pianeta di rigenerarsi e ricrearle. La somma delle tracce di ogni persona determina l’impronta ecologica della nostra specie. 

Calcolare questo valore non è facilissimo e spesso anche molto più approssimativo rispetto al danno reale, ma resta comunque un indicatore utile. Si è scelto di dare a ogni nostra azione un peso equivalente o alla CO₂ prodotta bruciando l’energia necessaria per ottenerla o a una quantità di superficie del pianeta necessaria per ottenere quell’energia. In sostanza alla fine del calcolo viene fuori la quantità di terreno di cui ogni comunità ha bisogno per mantenere il suo stile di vita. Per esempio, limitandosi al cibo, per produrre 1 kg di verdure, abbiamo bisogno di 7 m2 di terreno, per 1 kg di pane di 30 m2, per 1 kg di carne di 300 m2 e così via. Il risultato, approssimato per difetto, nella situazione attuale consumiamo 1 pianeta e mezzo…che purtroppo non abbiamo!

 

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Alcuni esempi per ridurre l’impronta ecologica

Le buone pratiche entrano in gioco adesso, ognuno di noi può ancora agire per cambiare la situazione, sia a livello personale, sia influenzando l’operato di grandi aziende, regolando il consumo dei loro prodotti, cercando di fare acquisti da aziende con un'attenzione particolare alla sostenibilità del propri prodotti. Se ognuno di noi pretendesse un certo atteggiamento dai propri fornitori, sia per acquisti privati sia per gli acquisti professionali, gli stessi si adatterebbero più velocemente. 

Una buona notizia è che le aziende stesse stanno abbandonando l’idea che l’unico obiettivo sia il profitto, avvicinandosi sempre di più al concetto di “Responsabilità sociale di impresa” (CSR, Corporate Social Responsability). 

L’etica sta entrando nel business. Se anche tu, nel tuo privato vuoi partecipare a questa rivoluzione sostenibile, puoi iniziare da questi semplici accorgimenti ed esempi quotidiani per ridurre l’impronta ecologica:

  • non sprecare il cibo, comprane di meno e non buttare niente;
  • compra verdure di stagione e non le fragole a Natale che arrivano in aereo dall’altra parte del mondo e inquinano più di una 127 Special con marmitta bucata;
  • se ti piace la carne, tieni presente che gli allevamenti intensivi sono deleteri per l’ambiente; cerca un produttore agricolo e acquista da loro la carne, molti di loro offrono il servizio di taglio;
  • acquista solo materiale riciclabile: se tutti lo facessimo, le aziende che fanno un packaging non ecosostenibile lo sostituirebbero;
  • usa la bici: potresti risparmiare i soldi dello spinning in palestra;
  • cerca di acquistare meno vestiti;
  • c’è chi vive in una casa coibentata coperta di pannelli solari, ma se sei in condominio, datti da fare per far ristrutturare il palazzo;
  • metti in funzione la lavastoviglie e la lavatrice solo quando sono piene;
  • usa lampade a led;
  • sii creativo e trova diverse soluzioni per divertirti lasciando impronte sempre più leggere in questo giardino terrestre che ci ospita. 

 

Quindi, per rispondere alla domanda pubblicata su Facebook, qualsiasi azione partecipa al peso totale della nostra impronta nel mondo: non solo quelle buone, ma tutte.


 

Ti interessa ridurre l’impronta ecologica? Scopri perché anche l’economia circolare è importante.

 

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Ciao, sono Laura Contoz, Green Blogger ed eco-divulgatrice, da anni lavoro alla realizzazione di percorsi per imprenditori, per migliorare l’impatto, sul pianeta, delle infrastrutture dei loro business. Gli obiettivi di questi percorsi sono svariati: rendere le infrastrutture  più efficienti, generare un risparmio energetico addizionale, aumentare la vivibilità delle azioni fatte e migliorare l'ambiente di lavoro  delle persone coinvolte, soddisfacendo inoltre, le loro aspettative in termini di comfort e sicurezza. Il percorso da fare, cambia a seconda del tipo di lavoro e di infrastrutture interessate, Il percorso lo preparo, nel dettaglio, con l’imprenditore, in tutte le sfaccettature, in base agli obiettivi da raggiungere, tutte le scelte e le azioni alla base del percorso, sono volte a migliorare la sostenibilità dell'ambiente preso in esame, di fatto, migliorando l'impronta ecologica del business. Ultimamente alla redazione del bilancio sociale, l’utilizzo dello stesso e alla comunicazione aziendale, aggiungo la formazione, in modo da rendere autonoma una risorsa all’interno dell’organizzazione. Attraverso una divulgazione di informazioni verificate, punto a migliorare la comprensione di questi fenomeni aumentando la consapevolezza sui temi ambientali.

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